Munier Émile

Munier Émile

Emile Munier nacque a Parigi il 2 giugno 1840. Il padre, Pierre François Munier, era un tappezziere. Con i fratelli, frequentò le scuole comunali del luogo e, nel tempo, col migliorare delle condizioni economiche famigliari grazie allo sviluppo manifatturiero del padre, fu possibile per Emile frequentare un collegio ed ottenere una migliore educazione scolastica. Tutti e tre i fratelli Munier svilupparono precocemente un’attitudine particolare al disegno, Emile realizzò uno splendido autoritratto a pastello, datato 1854, già da adolescente. Il padre iscrisse i figli a corsi di pittura, disegno, anatomia, prospettiva e chimica, in relazione alla tintura della lana, al fine di diventare artisti tappezzieri e collaborare all’impresa di famiglia.

Fu proprio mentre frequentava un corso di disegno sotto la guida del pittore Abel Lucas, che Emile s’innamorò della di lui giovane figlia Henriette, che sposò nel 1861 e da cui ebbe due, che furono le sue principali fonti ispiratrici. Ebbe così la possibilità di continuare a lavorare nel laboratorio di pittura del suocero, affinando in tal modo le proprie competenze, studiando pittura nella tradizione accademica con Abel oltre a studiare le opere di Boucher e di Bourguereau, che divenne suo grande amico e mentore.

Munier iniziò a rappresentare, in particolare, il mondo dell’infanzia, difficile da dipingere poiché pregno di scatti imprevedibili, espressioni facciali buffe ed in rapido movimento. Eppure, egli riuscì a cristallizzare l’essenza della fanciullezza, eludendo la staticità tipica della ritrattistica, con incredibili abilità e delicatezza; lo fece osservando i fanciulli con lo stesso sguardo incantato con cui essi osservano il mondo, cogliendone l’etereo spirito. In questo, si discosta radicalmente dall’accademismo classico in cui, ad esempio, i bambini venivano rappresentati come piccoli adulti in posizioni poco plastiche.

Nel 1860, ricevette ben tre medaglie per meriti artistici e nel 1869 espose al Salon de Beaux-Arts ottenendo un buon successo di pubblico e critica. Dal 1871, si dedicò esclusivamente alla pittura e all'insegnamento.

Come già accennato, Munier era un assiduo frequentatore di William Bouguereau tanto che, nel corso degli anni, il rapporto divenne profondo e confidenziale: Bouguereau aveva addirittura coniato un ironico soprannome per l’amico Emile, “La Sagesse (saggezza)” o “Le Sage Munier” (Munier il saggio) bonaria presa in giro per la sua eccessiva serietà.

Rimasto vedovo prematuramente, si risposa poco dopo con Sargine Augrand, anch’ella allieva di Abel Lucas, nonché amica della moglie. In effetti sembra che fra i due fosse intercorsa una particolare amicizia anche precedentemente, essendosi trovati a lavorare fianco a fianco per anni nell’atelier di pittura. Dopo il matrimonio, la coppia si recò a vivere al n. 8 di rue des Beaux-Arts in un palazzo abitato quasi esclusivamente da pittori, fra cui i famosi Corot e Fantin-Latour. Fu questo un periodo estremamente felice e prolifico per il nostro Emile, che nel 1874 vide la nascita del suo terzo figlio, una bambina di nome Marie-Louise, a cui dedicò quella che fu in assoluto la sua opera preferita, Gattini.

A partire dal 1876, i Muniers trascorsero le loro vacanze estive sulla costa della Normandia dove Emile produsse numerosi disegni, così come alcuni acquerelli raffiguranti scene di barche e di pescatori. Durante l'estate del 1879, l'artista intraprese un viaggio di lavoro nelle Ardenne, scoprendo l'Ecole de Nancy, dove conobbe il grande Emile Gallé, con il quale avrebbe in seguito collaborato.

Per Munier, come già detto, i figli furono la principale fonte d’ispirazione fin dalla loro nascita; avrebbe continuato a dipingere quadri di genere, romantici e sentimentali fino alla fine della sua vita. Marie-Louise, l’ultima nata, è molto probabilmente il soggetto di La bimba e la bambola, del 1882.

Al Salon del 1885, espose Tre amici, un dipinto che rappresenta una deliziosa e paffuta bimba mentre gioca sul letto con due cuccioli. L’opera ottenne un grande successo, fu riprodotta in molte forme e utilizzata per manifesti pubblicitari da Soap Pears. Con questo lavoro, Munier s'impose come il più famoso pittore contemporaneo dell’infanzia e degli animaletti domestici ad essa correlati. Un collezionista americano acquistò il dipinto portando così il nome dell'artista oltreoceano. Da quel momento, iniziò ad avere molti clienti americani fra cui i coniugi Chapman Hyams, grandi collezionisti di opere del pittore, la maggior parte delle quali si trova ora esposta al New Orleans Museum of Art.

Artista poliedrico, si dilettò nel ritrarre anche giovani donne, soggetti mitologici e religiosi, ritratti di adulti. Nel 1893, ad esempio, espose Lo Spirito della Cascata al Salone di Parigi, una ninfa nuda che non è dissimile da Nascita di Venere di Bouguereau, e che partecipò a l'Exposition Internationale di Chicago, dove ricevette una medaglia d’oro.

Morì il 29 giugno 1895 e fu sepolto nello storico cimitero di Montparnasse.

Emile non solo dipinse fanciulli e animaletti domestici (in prevalenza gattini), ma riuscì a cogliere la semplice bellezza dell’infanzia in modo perfetto ed onesto, senza che essa attraversasse il disincantato occhio dell’adulto: i personaggi, l'atmosfera, le espressioni dei volti, i colori, tutto emette bagliori d’innocenza, risultando rilassante allo stesso tempo e rituffando l’osservatore nel proprio passato, attraverso la rievocazione di tenere immagini senza tempo.

 

Munier Émile
Il vaso rotto
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Il suo migliore amico
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